Lontani dal caos delle piste, dalle lunghe file degli impianti, dallo spettacolo desolante delle montagne deturpate ci si immerge in un ambiente naturale quasi incontaminato.
Ho voluto dedicare questo primo post al Gran Sasso, la catena montuosa più facilmente raggiungibile da Roma e che offre i percorsi più spettacolari e gli ambienti più selvaggi.
Quelli che seguono sono tutti percorsi da affrontare con consapevolezza e al momento opportuno, cioè quando la montagna lo permette, dotati di tutta l'attrezzatura necessaria (ARVA, pala, piccozza, ramponi, rampant, casco).Per maggiori dettagli sui percorsi vi consiglio vivamente la guida di Luca Mazzoleni "La montagna incantata".
Il Gran Sasso d'Italia è la catena più alta dell'Appennino. Si estende con una linea quasi orizzontale da est a ovest per circa 50 km. E' composto da due sottocatene parallele di cui la principale, quella più settentrionale ospita le cime più alte: il Monte Corvo (2623 m), Il Pizzo d'Intermesoli (2635 m), il Corno Grande, con le sue tre vette: Occidentale (2912 m), Centrale e Orientale e il Corno Piccolo (2655 m). Seguono il Monte Aquila (2495 m), il Monte Brancastello (2385 m), il Monte Infornace (2469 m), il Monte Prena (2561 m), il Monte Camicia (2564 m), il Monte Tremoggia (2331) e il Monte Siella (2000 m). Le cime principali della catena meridionale sono invece il Monte San Franco (2132 m), il Monte Jenca (2208 m), il Pizzo di Camarda (2332 m) e il Pizzo Cefalone (2533 m).Tutte queste cime offrono decine di meravigliosi itinerari scialpinistici con vari livelli di difficoltà.
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