Al mattino torno all'aeroporto per ritirare, da Geysir Car Rental, la Hyundai Tucson che ho affittato per la modica cifra di 500€ per sette giorni. Dal 24 agosto infatti inizia la stagione invernale e il prezzo scende del 50%. L'auto non è male, anzi è veramente comoda. Il mio GPS, sul quale ho installato una cartografia non navigabile dell'Islanda sembra funzionare discretamente. La prima tappa è la cascata di Skogafoss, dalla quale parte il sentiero che arriva a Pormosk. Vorrei arrivare presto per fare l'escursione in giornata e il giorno successivo arrivare a Vik. Sono ormai vicino alla meta quando, vedo il primo Sandur creato dall'Eyjafjallajokull, e decido di scattare una foto.
Decido di rifare i 150 km appena percorsi e arrivare a Reykjavik per cercare una piastra oppure comprare un nuovo treppiede. Ho già fatto dietro front, ma c'è solo un problema: non conosco la città, non so dove andare, non posso fare una ricerca su Internet! Allora chiamo Anna, le spiego la situazione... Sono quasi arrivato in città quando mi arriva il suo SMS con alcune indicazioni. E' grazie soprattutto a lei che in poco tempo riesco a trovare un negozio di attrezzatura fotografica molto fornito e per 10€ acquisto la piastra originale per il mio Manfrotto 190xprob e torno sui miei passi. Naturalmente il programma di viaggio è da rivedere e il trekking è rinviato al giorno successivo. Passo la notte al campeggio di Skogar, nei pressi della cascata di Skogafoss.
Vik è una piccolissima cittadina ai piedi del Mirdasjokull. Queste calotte glaciali sono enormi come estensione ma non molto alte per cui non si ha la sensazione di essere sovrastati da un gigante. Il Mirdasjokull ricopre il Katla, uno dei vulcani più pericolosi al mondo. La sua caldera ha un diametro di 10 km ed erutta normalmente ogni 50-80 anni. Tuttavia l'ultima eruzione risale al 1918 per cui gli scienziati monitorano il vulcano con grande attenzione. Una sua eruzione sarebbe enormemente più devastante rispetto a quella recente dell' l'Eyjafjallajökull. Il Katla ha regalato a Vik la meravigliosa spiaggia nera si Reynisfjara e le scogliere di Dyrholaey, popolate da moltissimi uccelli marini e in particolare dai Puffin (Pulcinella di mare), che non sono riuscito a fotografare nemmeno da lontano.
Dopo questa visione, decido di spostarmi verso il Parco Nazionale di Skaftafell che non è lontano. Qui avevo programmato un trekking che non sono in grado di fare e quindi mi accontento di una breve ma dolorosissima camminata verso la magnifica cascata di Svartifoss, caratterizzata da un magnifico basalto colonnare. Visto che non posso camminare ma posso guidare, mi faccio prendere dalla frenesia di vedere posti nuovi e mi dirigo verso Landmannalaugar.
C'è una luce bellissima, bassa e dorata che illumina un paesaggio modellato dalle eruzioni vulcaniche ma ricoperto di erba e di muschi colorati.
La zona è ricca di laghi e di fiumi che li alimentano. Sono le acque derivate dallo scioglimento delle lingue glaciali dell'immenso Vatnajokull.
Comunque il posto è bellissimo e offre splendide possibilità fotografiche, ma bisognerebbe inerpicarsi sui sentieri sconnessi attraverso le colate di lava. Ci provo, ma riesco a salire a mala pena sulla prima proprio sopra il campeggio. Il dolore è troppo forte e non riesco a fare di più.
Dovendo rinunciare a tutte le escursioni a piedi, ho molto più tempo a disposizione del previsto, per cui decido di raggiungere la valle di Haukadalur, nel Circolo d'oro per vedere il Geysir. Il tempo è molto brutto, per la prima volta da quando sono in Islanda. Pare che il Geysir abbia perso la sua fonte naturale di energia per cui viene azionato "a mano" ogni tanto. Vedo in azione lo Strokkur, che è più piccolo ma fa lo stesso. Visto che è vicino vado a vedere anche Þingvellir, uno dei luoghi più importanti della storia islandese, in quanto nell'anno 930 vi venne fondato l'Althing, uno dei primi (se non il primo) parlamenti del mondo. C'è anche la famosa faglia dell'Almannagjá, il punto ella dorsale medioatlantica da cui si sviluppa da un lato la placca nord americana e dall'altro quella eurasiatica. Nei dintorni c'è anche la cascata di Godafoss, ma quando ci arrivo piove e le nuvole sono talmente basse che la cascata quasi non si vede.
La parte meridionale della penisola è caratterizzata da scogliere di basalto colonnare, mentre la parte terminale è sovrastata da vulcano Snæffels ricoperto dal ghiacciaio Snæfellsjökull. Lo Snæfellsjökull deve parte della sua fama al fatto che Jules Verne ha ambientato qui il suo "Viaggio al centro della Terra".
In serata molto tarda raggiungo Grundarfioerdur, dove a malapena riesco a trovare un posto per dormire. Poco prima del villaggio c'è la famosa Kirkjufell, una montagna dalla forma molto caratteristica, circondata dal mare.
Ok, è fatta, il giorno dopo prendo l'"ED FORCE ONE" e velocemente torno a casa
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